Qualche giorno fa, gironzolando tra gli scaffali di una libreria un piccolo volumetto ha colpito la mia attenzione. A incuriosirmi è stato il titolo “Pronto dottore ho un dolore intercostiero – Il meglio dei centralini ospedalieri toscani”, non ho potuto fare a meno di comprarlo. Gli autori sono Alessandro Bini e Bruno Magrini che ben conoscono ambulatori e ASL e che, ho scoperto, hanno già scritto un altro libro “Good bye Kareggi!” nel 2009, diventato poi uno spettacolo teatrale.
I due ne hanno viste e soprattutto sentite delle belle. C’è chi nel sangue ha la “piastrelle” al posto delle piastrine, chi deve fare una colonscopia in seduzione, chi invece c’ha la mamma con il morbo di Pakistan. È un librino che si legge in poche ore (sono solo 64 pagine), spiritoso e divertente. Insomma una lettura piacevole, che fa ridere di gusto. E da medico non posso che immedesimarmi in queste situazioni. Nei miei anni di lavoro ho infatti avuto anche io le richieste più disparate. Non sto a raccontarle qui per proteggere la privacy dei miei pazienti. Ma ci sono state, eccome!
Al di là della battuta e della risata questo tipo di esperienze mi fanno però riflettere sulla profonda distanza che c’è tra l’universo dei pazienti e quello dei medici. Noi usiamo paroloni difficili che non sempre le persone riescono a capire, soprattutto se poco istruite. Una rinoplastica diventa una ringhioplastica, un otorinolaringoiatra un motorino-laringoiatra. Fa ridere sì. Ma mi fa anche capire che certe cose non vanno date per scontate. Naturalmente ci sono varie tipologie di pazienti: c’è chi arriva preparatissimo avendo “studiato” la materia su riviste, libri e principalmente su Internet, c’è chi effettivamente si sforza ma non sempre con buoni risultati, c’è chi invece ritiene la medicina come qualcosa di troppo complicato, lontano e non ci prova nemmeno.
Io penso che il rapporto con i pazienti sia fondamentale per un medico di qualunque specializzazione. È un rapporto che va curato profondamente e che deve innanzitutto basarsi sulla fiducia. Una persona che viene da me per sottoporsi a un intervento o a un trattamento merita tutta la mia attenzione nel rispondere a domande e dubbi, le mie spiegazioni e la mia pazienza. Solo così, con la massima chiarezza da entrambe le parti, il rapporto diventerà proficuo e positivo per il paziente. E in questa maniera resterà completamente soddisfatto, che poi è la cosa che mi interessa di più.
http://www.youtube.com/watch?v=kU2DnZ1zyDw