Quanta necessità avrebbero i politici italiani di un “ritocchino estetico” secondo voi? Forse non proprio della rottamazione totale, ma crediamo che almeno un restyling facciale a qualcuno servirebbe. Tra interventi di chirurgia plastica portati all’esasperazione calvizie galoppante, nasi prominenti e nei dilaganti ce ne sarebbe un po’ per tutti.
Allora facciamo un po’ questo gioco, e che nessuno se la prenda a male, per carità, non è certo una questione di preferenze politiche di destra, o di sinistra, ma semplicemente qualche notazione sulla cura che gli stessi dedicano al proprio volto. Se è vero che l’Italia è il paese dell’arte e della bellezza per eccellenza, la nostra classe politica ci rappresenta al meglio? Come sono i politici italiani dal punto di vista estetico e di quali “ritocchi” avrebbero bisogno?
Partiamo dal presupposto che la perfezione non esiste e che i piccoli difetti possono spesso diventare interessanti e anche affascinanti segni particolari. Non c’è certo bisogno di ricordare lo strabismo di Venere o il neo della Monroe. Ma, a proposito di nei, e tanto per rimanere a Firenze, che dire di quelli di Matteo Renzi? Ne ha anche uno vicino alla bocca, proprio come la suddetta Marylin, o la straordinaria Cindy Crawford, ma l’effetto non è sicuramente lo stesso!
E avete presente il Ministro Piero Giarda? Il nostro Ministro per i Rapporti con il Parlamento per le sue orecchie “a sventola” avrebbe proprio bisogno di una otoplastica. In pratica si tratta di un intervento di chirurgia estetica che permette di migliorare l’aspetto di orecchie troppo prominenti.
Ignazio La Russa potrebbe addolcire i lineamenti decisamente troppo marcati, che lo fanno apparire un po’ come “il cattivo delle favole” grazie a una bella rinoplastica. In questo modo infatti migliorerebbe l’aspetto del suo naso, armonizzandolo alle altre caratteristiche del volto.
A Pier Luigi Bersani consigliamo invece la rasatura a zero del cranio, oppure un bel trapianto di capelli. La perdita di capelli è un bel problema per molti uomini a partire già dai 30 anni. Il trapianto di capelli è infatti ad oggi uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti negli uomini e, proprio per questo motivo, anche uno di quelli che, che negli ultimi anni, è stato tecnicamente più perfezionato. I risultati che si possono ottenere sono veramente entusiasmanti, perché riportano i capelli in aree oramai diradate, o totalmente prive. Il Segretario del PD perderebbe il caratteristico aspetto a “Gargamella” e magari acquisirebbe un aspetto un po’ più simpatico. Come noto non sarebbe il primo politico italiano ad essere ricorso al trapianto di capelli. Resta indimenticata la bandana che Silvio Berlusconi “esibì” nell’estate 2005. Dubbi sorgono invece se si esagera. Il troppo storpia, si sa, e quando gli anni incalzano la chirurgia estetica non può fermare il tempo, almeno… non per sempre!
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