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La vera top non invecchia mai

La Bellezza è un’opportunità? Un mezzo? Una responsabilità? Prima di tutto è potere e chi è in grado di usare il proprio corpo per comunicare ha ottime prospettive di crescita sociale.

 

E’ appena uscito nelle sale cinematografiche il film- documentario  About Face- dietro il volto di una top model  di Timothy Greefield-Sanders, il celebre fotografo di Vanity Fair. Protagoniste le più belle top model dagli anni 50 agli anni 80, da Carol Alt a Marisa Berenson, passando per Carmen Dell’OreficeChristie BrinkleyJerry HallPaulina Porizkova e Isabella Rossellini. Donne che sono diventate vere icone di stile, quando essere modelle di arte e moda significava la consacrazione a simbolo della bellezza mondiale.

Nel film ciascuna di loro narra sensazioni, emozioni, episodi di una vita eccezionale e quasi mai semplice. Tutte con la consapevolezza che essere belle paga, mentre l’essere state belle qualche volta si paga. Nelle interviste-confessione davanti alla macchina da presa racconti ed aneddoti, vizi e virtù del mondo del fashion. «Fare la modella ti rende insicura»  confessa Carmen Dell’Orefice, che alla domanda sulla necessità del ricorso alla chirurgia estetica risponde: «Se vedi il soffitto che cade a pezzi nel tuo salotto, non fai una riparazione?».

Il desiderio di una giovinezza prolungata e le fatiche per garantirsi un aspetto estetico attraente riguardano  ormai ciascuno di noi, non solo i personaggi dello spettacolo. In un mondo dove tutto corre velocemente, invecchiare  fa paura, ci rende insicuri.  Fare in modo che il trascorrere del tempo cambi il nostro corpo con garbo ed eleganza è un diritto che si accompagna alla conoscenza di sé, alla crescita personale.  C’è un limite, superato il quale si corre il rischio di diventare la caricatura di se stessi? Forse sì e forse ognuno ha il proprio. A fare la differenza, più che la genetica, è  come sempre la personalità, il carattere, l’intelligenza, la misura. I Greci dicevano “ kalòs kai agathos”, ovvero “ciò che è bello è anche buono”: in altre parole che l’armonia estetica non può che derivare da un equilibrio interiore.

Armonia, questo è l’obiettivo a cui si deve sempre ambire.  Le regine delle passerelle di ieri sono un esempio: loro che sull’aspetto fisico hanno costruito carriere e guadagnato cifre da capogiro, non sono rimaste imprigionate nel ruolo di mannequin. Non c’è vittimismo, né nostalgia nelle loro parole. “Sono diventata davvero bella quando ho smesso di sfilare” dice Paulina Porizkova. Il tempo non ha sfiorito il loro fascino, anzì ha reso queste donne più consapevoli. I loro sono volti da cui traspare un’anima. L’eleganza che ha contraddistinto la loro vita sorride ancora. Ognuna ha elaborato un proprio e personalissimo look, curato, impeccabile, mai eccessivo, ciascuna diversa dalle altre. Perché essere e restare belle è un percorso di conoscenza, una ricerca del proprio io. “Ecco la cosa più importante: riuscire ad amare se stessi”, una frase, quella di China Machado che potrebbe suonare persino banale, ma è invece è il risultato di un lungo lavoro interiore, soprattutto per chi, per una vita, ha dovuto impiegare ogni sforzo ad essere amata e desiderata dagli altri: stilisti, produttori, fotografi, il pubblico… perfetti sconosciuti.

Uniche ancora adesso: le top model ce l’hanno fatta, sono rimaste delle donne vere, belle come e più di allora.

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