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Allattamento al seno: gioie e dolori

Si è da poco conclusa la Settimana per l’Allattamento Materno 2012. Il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, fornisce infatti tutti i nutrienti di cui questi hanno bisogno nella prima fase della loro vita, e contiene inoltre fondamentali sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nel latte artificiale. Questo è il motivo per cui, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’UNICEF e dell’Unione Europea, tutti i bambini dovrebbero essere allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita proseguendo poi per due anni e oltre, in base al desiderio della mamma e del bambino.

 

Esistono prove evidenti dei benefici dell’allattamento al seno, ad esempio la prevenzione di malattie come diarrea e polmonite, la riduzione del rischio di sviluppare allergie e un migliore sviluppo psicomotorio e della vista. Eppure il tasso globale di allattamento al seno è ancora piuttosto stagnante, ostacolato, tra l’altro, dalla commercializzazione di sostituti del latte materno e da politiche nazionali che non supportano adeguatamente le mamme nel loro congedo di maternità. Ma anche la questione estetica ha un certo peso. Infatti, secondo un’indagine condotta da Datanalysis su 1.000 donne tra i 18 e i 40 anni, due donne su tre sono convinte che finito l’allattamento il seno non tornerà mai più come prima.

Sono molte le donne che notano con orrore, al termine dell’allattamento, un appiattimento del seno. Spesso è inevitabile, pur con tutti i dovuti accorgimenti. Il seno, che durante la gravidanza, grazie agli ormoni, era diventato tondo e sodo, si prosciuga, si svuota. Questo è un fatto del tutto normale, le ghiandole si sono ritirate, le riserve lipidiche accumulate in gravidanza si sono esaurite e la pelle rimane in esubero. Ma non c’è da disperarsi.

Per consolarsi, le neomamme non devono dimenticare che l’allattamento al seno ha degli aspetti positivi anche per loro. Riduce le perdite di sangue e il rischio di emorragie, il rischio di cancro al seno e, vantaggio non da poco, per alcune, avrà favorito la perdita di peso e il recupero della forma fisica.

Poi arriva il momento di iniziare ad agire. Come? Con creme rassodanti, massaggi, docce alternate caldo-freddo per stimolare l’irrorazione sanguigna, protezione solare durante l’estate ed esercizi fisici da fare con i pesi in palestra o più semplicemente anche a casa.

E se, pur adottando queste misure non si è soddisfatti del risultato, si può comunque ricorrere alla medicina e alla chirurgia estetica. Un metodo molto efficace, semplice e sicuro è l’acido ialuronico che rimodella il seno e lo torna a riempire in poco tempo e senza bisogno di anestesia. Naturalmente il risultato non è definitivo perché l’acido ialuronico si riassorbe progressivamente, ma è sicuramente una buona soluzione per chi teme un intervento con tutto quello che questo comporta.

Per un risultato definitivo la soluzione è la chirurgia estetica. In questo caso le scelte possono essere due. La classica mastoplastica additiva permette di aumentare le dimensioni del seno e correggerne la forma mediante una protesi mammaria che viene collocata in una tasca opportunamente scolpita dietro la ghiandola mammaria, o dietro il muscolo grande pettorale. La seconda alternativa è la mastopessi, una sorta di “push-up chirurgico”, che permette di migliorare l’aspetto di un seno calato e svuotato in seguito a gravidanza e allattamento.

 

 

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